14. A Ludovico Beccadelli (8 luglio 1532, Roma)

Mittente
Giovanni Della Casa
Destinatario
Ludovico Beccadelli
Data
8 luglio 1532
Luogo di partenza
Roma
Luogo di arrivo
Padova
Incipit
Intorno alla Agnoletta et Pierphilippo havete fatto quello ch’io sperava di voi
Explicit
ne scriverò a Sua Signoria più lungamente.
Abstract
Così come nella lettera precedente (n. 13), si parla della sorella e di Pierphilippo: Casa si complimenta con Beccadelli per aver svolto ottimamente il proprio compito. È menzionato il Corfino: Casa si dispera per il disturbo che questi causa al Beccadelli. Si evince che insieme al destinatario è presente il Priuli, mentre insieme allo scrivente è Antonio Mollo, vescovo d’Alba. Si tratta poi la questione di don Giovanni da Fano: mosso da alcuni fanesi presenti a Roma (fra cui il Gualteruzzi), Casa doveva aver scritto una lettera in difesa di tale prete; in seguito a una discussione avuta con Lelio Torelli, dalla quale emerse tutt’altra immagine del prete (descritto come incestuoso e usuraio), Casa rivaluta quanto scritto in precedenza. Per la risoluzione ci si rimette al buon giudizio del Beccadelli. Riguardo allo studio, Casa è felice che anche Beccadelli abbia rallentato il ritmo, poiché anche lui fatica a proseguire a causa dei vari impegni e di alcune amicizie prese; a testimonianza del magro periodo letterario si inviano alcune rime (purtroppo non conservate) al Gheri.
Nomi citati
Agnoletta Della Casa, Alvise Priuli, Antonio Mollo, Benedetto Lampridio, Carlo Gualteruzzi, Cosimo Gheri, Fano (abitanti di), Giovanni da Fano, Lelio Torelli, Lodovico (?) Corfino, Pierfilippo
Documenti
BLO_Ital.c.25, 20r-21v
Edizioni
Opere 1733, IV, pp. 12-13
Opere 1752, II, pp. 247-248
 
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