31. A Cosimo Gheri (4 febbraio 1536, Roma)

Mittente
Giovanni Della Casa
Destinatario
Cosimo Gheri
Data
4 febbraio 1536
Luogo di partenza
Roma
Luogo di arrivo
Padova
Incipit
Bisogneria che io scrivessi alcuna cosa dello epigramma
Explicit
Vostra Signoria sì piena di philosophia et di buon costume, et io pieno di che?
Abstract
Casa si propone di scrivere qualcosa riguardo a un epigramma, rispondendo così a una precedente lettera di Gheri. Confessa che in questo momento si trova molto distante dalle muse, ma la situazione non gli dispiace; sta studiando l’Etica, come Beccadelli dovrebbe aver detto a Gheri per lettera. È qui riportato il testo Quintia Romana meretrix bene cognita plebi, in una versione migliore rispetto alla prima inviata all’amico (di cui però non sappiamo nulla). Gheri deve aver mostrato al Bembo una lettera frivola che il Casa aveva scritto a tale Pier Antonio. Concludendo, Casa pone l’accento sulla distanza intellettuale che ormai lo separa dall’amico.
Nomi citati
Ludovico Beccadelli, Pier Antonio, Pietro Bembo, Quinzia Romana
Note
Un'altra copia della lettera è conservata nel ms. Chig. O.VI.80 (c. 98r, copia parziale) della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Documenti
BLO_Ital.c.25, 73r-74v
Edizioni
Opere 1733, IV, pp. 18-19
Opere 1752, II, pp. 253-254
 
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